XXIII, 43 (gennaio-giugno 2002)

XXIII 43 (gennaio-gugno 2002)

L'INCHIESTA: CINQUE DOMANDE SULLA LETTERATURA

707) Cinque domande sulla letteratura, a cura della REDAZIONE, p. 11.
Interventi di: CARLO ANNONI, GIAN MARIO ANSELMI, GIORGIO BARONI, BRUNO BASILE, ANDREA BATTISTINI, ANNA BELLIO, STEFANO BERTANI, RENZO BRAGANTONI, ALBERTO BRAMBILLA, GIUSEPPE A. CAMERINO, PIETRO CATALDI, ANGELO COLOMBO, SERGIO CRISTALDI, ANTONIO DANIELE, DAVIDE DE CAMILLI, PIETRO DE MARCHI, ARNALDO DI BENEDETTO, ANTONIO DI GRADO, ANDREA GAREFFI, GIUSEPPE GENCO, EMERICO GIACHERY, PIETRO GIBELLINI, MARIA ANTONIETTA GRIGNANI, FRANCESCO GUARDIANI, GUIDO GUGLIELMI, JAVIER GUTIERRÉZ CAROU, GIUSEPPE LANGELLA, CLAUDIO MARAZZINI, ALESSANDRO MARTINI, MARTIN MCALUGHLIN, PIER VINCENZO MENGALDO, MARCO MERLIN, FRANCO MUSARRA, ENZO NEPPI, SERGIO PAUTASSO, FEDERICO PELLIZZI, SILVANO PETROSINO, MARZIO PIERI, GIANFRANCO RAVASI, LUIGI RIZZO, ANDREA SCIFFO, ANTONINO SOLE, FRANCESCO SPERA, CESARE VASOLI, JOHN WOODHOUSE.
Postfazione: per ri-cominciare, a cura della REDAZIONE, p. 111.

ARTICOLI

708) SANDRA DEBENEDETTI STOW, Gli sviluppi del concetto dell'otium epicureo: dal "Roman de la Rose" a Dante e Boccaccio, pp. 115-26.
L'articolo conduce un esame delle modalità di sfruttamento dell'ipertesto del Roman de la Rose nelle opere di Dante e di Boccaccio, focalizzandosi sul personaggio di Oziosa, assunto a rappresentazione allegorica dell'ideale dell'otium oraziano. In Dante i richiami intertestuali illustrano la nuova dimensione in cui è calato l'ideale epicureo, che sfocia nell'ideale della caritas francescana. In Boccaccio - nella ballata di Emilia e nella storia di Cesca (Dec., VI, 8) - essi evidenziano il ruolo centrale riservato al concetto di Divina Sapienza e al suo riflettersi sulla ragione umana.

709) LUIGI DERLA, Il diritto e il rovescio del "Curé de Village" di Balzac, pp. 127-36.
Il 'diritto' del Curé de village è il romanzo apologetico che Balzac ha rabberciato non senza difficoltà per celebrare la grandezza del "pentimento cattolico" e, nello stesso tempo, per proporre un modello di riorganizzazione morale, sociale ed economica della Francia rurale. Il 'rovescio' è il vero romanzo, che il primo cela in sé e che dovrebbe collegare quei due scopi: un romanzo di passione, di delitto e di castigo che conquista la propria autonomia a spese delle intenzioni propagandistiche del'autore, fino a capovolgere il senso complessivo dell'opera.

710) VINCENZO CARATOZZOLO, Mito, filosofia e letterature nel "Deserto dei Tartari", pp. 137-66.
Buzzati e i suoi biografi raccontano come egli, da ragazzo, avesse coltivato con entusiasmo la passione dell'egittologia. Nel Deserto dei Tartari troviamo il deserto e, ovviamente, i Tartari, risonanze di miti nordici, qualche eco biblica, ma la critica buzzatiana sembra negare o trascurare un eventuale apporto delle letture egittologiche, a parte il riferimento alla passione dell'autore per la scrittura cifrata e i racconti misteriosi. Lo studio qui presentato (facente parte di una più ampia indagine in corso di stampa) investiga tra le pieghe del testo, per rintracciare i fili talora nascosti di un tessuto tematico che esso sembra custodire e voler rivelare solo ad una meditata lettura, assistita da concetti e nozioni di provenienza non solo egittologica, ma anche filosofica; si individuano così, nel discorso sulla morte buzzatiano, alcuni suoi tratti comuni alle culture (cosiddette) occidentali e soprattutto orientali. Al di là dei possibili travisamenti bellicisti, il discorso buzzatiano va ricondotto nell'alveo di una tradizione esistenzialista, ascetica, antimilitarista che, nata in Oriente molti anni addietro, si era radicata anche nell'Occidente squassato dalla prima guerra mondiale e in bilico sull'orlo della seconda, sebbene soffocata dai Sieg Heil e dagli alalà di masse in preda all' orgasmo bellico.

RECENSIONI

711) LUIGI SCORRANO, Il Dante "fascista". Saggi, letture, note dantesche (Paola Ponti), pp. 167-68.

712) CLAUDIO SCARPATI, Leonardo scrittore (Paolo Senna), pp. 169-70.

713) ZSUZSANNA ROZSNOY, Dopo Ariosto. Tecniche narrative e discorsive nei poemi postariosteschi(Francesca D'Alessandro), pp. 170-72.

714) MARIA ANTONIETTA ACOCELLA, L'Asino d'oro nel Rinascimento. Dai volgarizzamenti alle raffigurazioni pittoriche (Maria Grazia Bajoni), pp. 172-73.

715) JEAN-MICHEL GARDAIR legge Il fu Mattia Pascal di Pirandello (Andrea Rondini), pp. 173-74.

716) VALERIA GIANNANTONIO, L'universo dei sensi. Letteratura e artificio in D'Annunzio (Enrico Albertelli), pp. 174-75.

717) SALVATORE QUASIMODO, Autobiografia per immagini (Paola Ponti), pp. 175-76.

NOTIZIE DAI CONVEGNI

718) PIERANTONIO FRARE, L'italiano: una lingua e una letteratura per l'Europa, pp. 177.

Libri ricevuti

Riviste ricevute